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22 aprile 2009

Il terremoto in Abruzzo


Antonio Cristiantelli

I terremoti sono il risultato della liberazione improvvisa delle energie che la crosta terrestre libera per caricare la tensione che si crea con il movimento delle placche tettoniche. La crosta terrestre non è un unico pezzo, ma è formata da tante placche, delle sorte di zattere su cui galleggia la crosta terrestre. Quando queste placche si scontrano si crea una tensione tale che viene liberata sotto forma di onda sismica che noi percepiamo come terremoto.
Il 6 aprile 2009 si è varificata in Abruzzo (Aquila), una delle più grandi tragedie del millennio. Circa trecento morti e duecentocinquanta feriti: questo il bilancio (diffuso da fonti ospedaliere) del terremoto che nella notte tra domenica e lunedì ha colpito l'Abruzzo. Al termine della giornata di lunedì erano 100 le persone estratte vive dalle macerie degli edifici, mentre i morti identificati erano 98, secondo fonti dei soccorritori. Le prime notizie, all'alba, parlavano di una quindicina di persone decedute. Ma è stato subito chiaro che il numero era destinato a crescere con il passare delle ore e con la rimozione delle macerie sotto cui sono rimaste sepolte centinaia di persone sorprese nel sonno.
La scossa principale, di 5,8 gradi della scala Richter, si è registrata attorno alle 3,30. L'epicentro è stato individuato a una decina di chilometri dall'Aquila. Il sisma è stato avvertito in tutto il centro-sud Italia, dalla Romagna a Napoli. Oltre ai morti e ai dispersi, sono almeno 70 mila gli sfollati, intere famiglie costrette ad allontanarsi dalle proprie abitazioni. Una prima stima parla di 10-15 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico della regione. Franco Barberi, presidente onorario della Commissione nazionale grandi rischi, fa sapere che nei prossimi mesi «è poco probabile che si verifichino scosse di grande energia, ma non lo possiamo escludere». Dopo quella devastante della notte, ha aggiunto Barberi, «si sono registrate circa 200 repliche, la maggior parte di piccola magnitudo.
A tutt’oggi si continuano ad avvertire quotidianamente forti scosse, con grande preoccupazione degli abruzzesi accampati nelle tendopoli.

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