I nostri colori

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22 aprile 2009

Decameron



Il Decameron, opera di Giovanni Boccaccio, narra la storia di tre ragazzi e sette ragazze di origine aristocratica che si rifugiano in una villa di campagna per sfuggire alla peste che decima la popolazione di Firenze. Trascorrono in questa villa due settimane, passate a cantare e a danzare, tranne il sabato e la domenica, occupate dalle funzioni religiose.
Per occupare più lietamente le ore del pomeriggio, i giovani decidono di raccontarsi delle novelle, una a testa ovvero dieci al giorno. Ogni giorno, inoltre, ha un tema diverso, scelto dal re o dalla regina di turno.
I temi che ricorrono nell’opera sono le storie a lieto fine nella seconda e terza giornata, l’amore infelice nella quarta giornata, l’amore felice nella quinta, i motti di spirito nella sesta, le beffe nella settima e nell’ottava, temi liberi nella prima e nella nona, mentre la decima e dedicata all’esaltazione dei valori di libertà e cortesia.
L’Opera risulta così composta da cento novelle, raccontate in dieci giornate. Le novelle, inoltre sono precedute da un proemio, dedicato al pubblico femminile, e una descrizione dello stato di Firenze durante la peste.
Il tema principale del Decameron e l’amore, proposto in tutte le sue forme, da quelle fisiche a quelle sentimentali. Rispetto a Beatrice, la donna proposta da Boccaccio e descritta anche fisicamente, mentre Dante ne elenca solo le qualità morali.

Il Decameron, oltre ad essere la prima opera narrativa di pregio italiana, segna l'avvio di quella nuova espressione artistica chiamata umanesimo-rinascimento.

L'autore, con grande realismo narrativo, fa un affresco su tutte le tipologie emotive umane: il povero, il ricco, l'umile, il superbo, il paziente, l'iracondo, l'innamorato, il suicida, l'assassino, lo sciocco, l'approfittatore...

Per la prima volta nella letteratura, l'uomo diventa l'oggetto privilegiato dell'indagine, libero dai legami divini.


Pietro D'onghia

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