I nostri colori

I nostri colori

24 ottobre 2008

La classe perfetta come una scuola peripatetica





Cari ragazzi

di III OEI/A,








il Progetto di Approfondimento “Viaggiare in Internet” che ci accompagnerà in questo anno scolastico e oltre… si pone come l’opportunità di sperimentare una nuova formula di scuola, in cui l’aula scolastica esce dal chiuso di un edificio e si fa finestra, aperta sul mondo.


La RETE è come il grande Giardino della Conoscenza, che permette di operare in uno spazio-tempo quasi infinito, di accedere ad una molteplicità d’informazioni che valicano i confini del semplice libro di testo, di toccare quasi con mano cosa sia la bellezza dell’Umanità, aprendo il cuore e la mente alla bellezza della Vita.


Nell’antichità i grandi maestri greci, come Socrate o Platone, pensavano la scuola come una piazza o un giardino in cui passeggiare, osservare, capire e dialogare. Essi non ebbero l’idea di una classe scatola, un cui ammassare 27 o 35 alunni e costringerli a stare seduti in un banco per sei ore al giorno.


Per i grandi padri della Civiltà Occidentale la scuola era un luogo vivo in cui insieme ai discenti (coloro che imparano) c'erano: fiori, farfalle, ranocchi, viali, erba, passerotti, nuvolette, gente indaffarata, nonni seduti a prendere il sole… La loro aula perfetta era la VITA e dall’osservazione della vita partiva l’insegnamento:


  • Si parlava di tutto non secondo l’ordine delle pagine del libro di testo, ma secondo i movimenti della piazza o del giardino che creavano le curiosità, da cui poi partivano i dialoghi.

Socrate era un maestro speciale non amava scrivere, per lui la conoscenza era l’arte del saper parlare e sosteneva che ogni alunno aveva nel profondo del suo cuore la verità, bisognava solo scoprirla. Anche voi possedete la verità o la saggezza dell’agire bene, ma siete ancora poco esperti a farla venir fuori dai vostri cuori. Socrate usava la parola maieutica, come l’arte del far uscire. Cristo, altro grande maestro, sosteneva che la verità rende liberi e concludeva i suoi insegnamenti con un augurio: Siate uomini liberi!


  • Il compito della scuola, dunque, è quello di fare dei nuovi nati (voi) dei cittadini liberi.


In questa classe perfetta potrete esprimervi e comunicare al mondo le vostre scoperte e verità, scambiarvi le informazioni, aiutarvi nei compiti a casa, condividere le emozioni, ecc. ecc.


Buon passeggiata!


La vostra prof. Antonia Colamonico

22 ottobre 2008

Cantico delle Creature


Altissimu, onnipotente bon Signore,

Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,

et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,

spetialmente messor lo frate Sole,

lo qual è iorno, et allumeni noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:

in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento

et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,

per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua,

la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu,

per lo quale ennallumini la nocte:

ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra,

la quale ne sustenta et governa,

et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore

et sostengono infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,

ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,

da la quale nullu homo vivente po' skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,

ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate

e serviateli cum grande humilitate.

Palestra

Palestra

I nostri spazi

I nostri spazi