I nostri colori

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6 maggio 2009

Gita di classe: San Marino

di Pietro D'onghia



Lo stato di San Marino e una delle più antiche repubbliche ancora esistenti, fondata nel 301 da un taglia pietra di nome Marino. Egli, fuggito dalle persecuzioni messe in atto dall’Imperatore Diocleziano, fondò una piccola comunità sul monte Titano. San Marino vanta anche una delle piu antiche costituzioni ancora in vigore; infatti essa risale al XVI secolo.
La leggenda vuole che la signora Felicissima abbia donato il monte a Marino, dopo che l’uomo salvò Verissimo, il figlio della donna. L'indipendenza alla comunità di San Marino viene data da un trattato di pacificazione del 1300, tra il vescovo del Montefeltro e i castelli vicini, tra cui San Marino. Il documento, ritrovato in un convento francescano di Frati Minori, attesta che San Marino è esentato dai tributi. Tuttavia, mentre negli altri castelli l'esenzione è un privilegio concesso dal signore locale, l'esenzione viene rivendicata dalla comunità come un diritto.
Sottoposta al vincolo feudale del Vescovo di San Leo fino al XIIV secolo, quando, dopo essere già stata riconosciuta dalla Chiesa, divenne un libero comune. Già agli inizi del XV secolo, infatti, San Marino partecipò ad una lega ghibellina insieme alle città di Arezzo, Cagli, Forlì, Osimo, Urbino.
Durante il Medioevo e l'età rinascimentale, San Marino sviluppò peculiari istituzioni di autogoverno, che tuttavia si indebolirono a partire dal XVII secolo, quando il potere venne sostanzialmente preso dalle famiglie patrizie. Questa situazione perdurò fino al 1906, quando l'Arengo, l'assemblea dei capifamiglia, avviò un processo di modernizzazione democratica del paese. L'indipendenza del piccolo Stato è stata messa in pericolo più volte in tutta la sua storia. San Marino ha subito tre brevi occupazioni militari: nel 1503 ad opera di Cesare Borgia, nel 1739 con l'occupazione alberoniana e nel 1944 ad opera delle truppe tedesche in ritirata e successivamente dagli Alleati, che lo occuparono per poche settimane.
Durante il Risorgimento, San Marino costituì un rifugio sicuro per molti dei personaggi che parteciparono ai moti di quegli anni. L'appoggio fornito a Garibaldi permise di negoziare e ottenere la garanzia dell'indipendenza dall'Italia. Subito dopo l'Unità d'Italia, il riconoscimento della sovranità venne sancito per un trattato di amicizia.



Tra il 1926 e il 1943 San Marino conobbe un regime fascista, ispirato a quello italiano, che si pose a tutela degli interessi della classe borghese e patrizia.Nonostante ciò, durante la seconda guerra mondiale, San Marino rimase neutrale. In quel periodo accolse oltre 100.000 rifugiati, cosa che portò a non pochi attriti con i governi nazifascisti, i quali arrivarono anche ad incarcerare alcuni cittadini sammarinesi. La neutralità non impedì al paese di essere bombardato e invaso negli ultimi mesi di guerra durante i combattimenti fra angloamericani e tedeschi.
Nel dopoguerra si alternarono governi di sinistra, con la presenza del Partito Comunista, e di centro, supportati dal Partito Democratico Cristiano. L'affermazione di un governo socialcomunista nell'immediato dopoguerra provocò l'inimicizia da parte dei Governi occidentali, in primo luogo di quello italiano. I governi socialcomunisti avviarono importanti riforme socioeconomiche, ma non introdussero mai un modello di tipo sovietico.
Nel 1957, una breve ma seria crisi politica – i cosiddetti fatti di Rovereta – portò alla coesistenza di due governi. La crisi, che s'inquadrava nel contesto internazionale della guerra fredda, si risolse nel giro di un mese e diede avvio ad oltre un ventennio di governi centristi.
Dal dopoguerra il processo di modernizzazione si è tradotto nel consolidamento dell'inserimento di San Marino nella comunità internazionale. Di questa tendenza sono espressione il riconoscimento del voto alle donne nel 1960, la formalizzazione nel 1974 del funzionamento degli organi statuali e dei diritti di libertà con la Dichiarazione dei diritti, l'affiliazione all'ONU nel 1992 e l'adesione alle strategie internazionali di contrasto ai “paradisi fiscali”, tuttora in fase di implementazione.

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